Il video, trovato su Youtube con mia sorpresa e che pubblico con grande piacere si riferisce alla presentazione del lavoro di Janet Adler, danza terapeuta dal 1963, che ha prodotto nel 1968 il documentario intenso e commovente "Looking for me".
Janet Adler si è formata con Marian Chace al St. Elizabeth Hospital di Washington.
Ha lavorato con bambini autistici, presenti nel video, attraverso il dialogo corporeo e il movimento aveva instaurato con loro una comunicazione non verbale, basata sul rispecchiamento dei loro movimenti stereotipati. Poco alla volta i bambini intravedevano la presenza dell'altro, accorgendosi che un loro gesto, anche piccolo, veniva amplificato all'esterno e ripetuto, con lo stesso ritmo, creando, grazie alla ripetizione dell'esperienza, un punto di connessione tra mondo interno e mondo esterno, tra Io e Tu.
Nell'autismo infatti i bambini sono chiusi come in un guscio psichico, in un mondo interno fatto di suoni, voci, gesti frammentati e ripetitivi che narrano dell'esperienza di un Sè non ancora integrato. La presenza dell'altro e ancora di più la consapevolezza di esistere, spesso nei casi più gravi non è presente. La Adler con grande intuizione si sintonizza, con grande ascolto e pazienza, su questo mondo interno e lo raccoglie, ripetendolo, rispecchiandolo nel movimento fino al momento in cui il bambino avverte che ogni suo gesto produce un effetto fuori da Sé. E' spesso questo il momento in cui il bambino si ferma e si accorge che c'è un confine, come una porta tra sé e l'altro, tra interno ed esterno.
La danza movimento terapia nasce nel momento in cui si comprende che il movimento ha un effetto terapeutico sulla psiche della persona. Consente di integrare le varie parti di sè ancora separate, di trasformare le ferite psichiche ed emotive in risorse, consentendo il processo di guarigione.
Janet Adler si è formata con Marian Chace al St. Elizabeth Hospital di Washington.
Ha lavorato con bambini autistici, presenti nel video, attraverso il dialogo corporeo e il movimento aveva instaurato con loro una comunicazione non verbale, basata sul rispecchiamento dei loro movimenti stereotipati. Poco alla volta i bambini intravedevano la presenza dell'altro, accorgendosi che un loro gesto, anche piccolo, veniva amplificato all'esterno e ripetuto, con lo stesso ritmo, creando, grazie alla ripetizione dell'esperienza, un punto di connessione tra mondo interno e mondo esterno, tra Io e Tu.
Nell'autismo infatti i bambini sono chiusi come in un guscio psichico, in un mondo interno fatto di suoni, voci, gesti frammentati e ripetitivi che narrano dell'esperienza di un Sè non ancora integrato. La presenza dell'altro e ancora di più la consapevolezza di esistere, spesso nei casi più gravi non è presente. La Adler con grande intuizione si sintonizza, con grande ascolto e pazienza, su questo mondo interno e lo raccoglie, ripetendolo, rispecchiandolo nel movimento fino al momento in cui il bambino avverte che ogni suo gesto produce un effetto fuori da Sé. E' spesso questo il momento in cui il bambino si ferma e si accorge che c'è un confine, come una porta tra sé e l'altro, tra interno ed esterno.
La danza movimento terapia nasce nel momento in cui si comprende che il movimento ha un effetto terapeutico sulla psiche della persona. Consente di integrare le varie parti di sè ancora separate, di trasformare le ferite psichiche ed emotive in risorse, consentendo il processo di guarigione.
L'esperienza clinica ventennale della Scuola di Formazione in Danza Movimento Terapia e in Arte Terapia di Art Therapy Italiana, fondata nel 1982 da Rosa Maria Govoni e da Maria Belfiore, entrambe psicoterapeute, è stata arricchita dal contributo di Roberto Boccalon, psichiatra, dalla cui unione è nata la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Espressiva integrata all'arte terapia e alla danza movimento terapia.
La danza movimento terapia si arricchisce e si articola grazie ai preziosi contributi di diversi psicoterapeuti che hanno sviluppato e continuano tutt'ora a studiare e ad applicare il movimento nel processo terapeutico. A tal proposito è importante ricordare Patrizia Pallaro, psicoterapeuta e danza movimento terapeuta, che ha recuperato il lavoro di Mary Starks Whitehouse (danza movimento terapeuta ad orientamento junghiano - USA 1950/60), e delle sue allieve Janet Adler e Joan Chodorow, valorizzando i loro stili terapeutici e riconnettendoli al lavoro del Movimento Autentico. Tale tecnica apparentemente semplice, ma molto profonda, crea un ponte di collegamento tra corpo e psiche. Il corpo si lascia muovere da immagini inconsce che in questo modo affiorano in superficie, trovando spazio nella coscienza del mover, il quale può riconoscerle ed integrarle nel Sé.
E' bene ricordare anche il lavoro sulle "Connessioni Corporee" ideato da Peggy Hackne, psicologa e danza movimento terapeuta americana. Nel suo libro “Making Connections: Total Body Integration Through Bartenieff Fundamentals,” nel quale indica i movimenti fondamentali che si presentano gradualmente nel percorso evolutivo motorio di un individuo, a partire dal respiro cellulare fino alla posizione eretta, estremamente interconnessi con lo sviluppo cerebrale, psichico ed affettivo.
La danza movimento terapia si arricchisce e si articola grazie ai preziosi contributi di diversi psicoterapeuti che hanno sviluppato e continuano tutt'ora a studiare e ad applicare il movimento nel processo terapeutico. A tal proposito è importante ricordare Patrizia Pallaro, psicoterapeuta e danza movimento terapeuta, che ha recuperato il lavoro di Mary Starks Whitehouse (danza movimento terapeuta ad orientamento junghiano - USA 1950/60), e delle sue allieve Janet Adler e Joan Chodorow, valorizzando i loro stili terapeutici e riconnettendoli al lavoro del Movimento Autentico. Tale tecnica apparentemente semplice, ma molto profonda, crea un ponte di collegamento tra corpo e psiche. Il corpo si lascia muovere da immagini inconsce che in questo modo affiorano in superficie, trovando spazio nella coscienza del mover, il quale può riconoscerle ed integrarle nel Sé.
E' bene ricordare anche il lavoro sulle "Connessioni Corporee" ideato da Peggy Hackne, psicologa e danza movimento terapeuta americana. Nel suo libro “Making Connections: Total Body Integration Through Bartenieff Fundamentals,” nel quale indica i movimenti fondamentali che si presentano gradualmente nel percorso evolutivo motorio di un individuo, a partire dal respiro cellulare fino alla posizione eretta, estremamente interconnessi con lo sviluppo cerebrale, psichico ed affettivo.
Consigli di lettura:
- Dall'esprimere al comunicare, in Quaderni di Art Therapy Italiana, a cura di M.Belfiore e L.M. Colli, vol.2, ed. PItagora, 1998
- Il Sè nel corpo, Katya Bloom, ed. Astrolabio, 2006
- Muoversi in analisi, Frances La Barre, ed. Astrolabio, 2008
- Making Connections: Total Body Integration Through Bartenieff Fundamentals, Peggy Hackney, Ed. Routledge, 2002
- Movimento Autentico, a cura di Patrizia Pallaro, ed. Cosmopolis 2003
- The Meaning of Movement, J.Kestenberg Amighi, S.Loman, P.Lewis, K.M. Sossin, ed. Routledge 1999
- Danzaterapia e Psicologia del profondo, Joan Chodorow, ed. Red 2004
- Il corpo cosciente, Janet Adler, ed. Astrolabio 2002
Link
- Making Connections: Total Body Integration Through Bartenieff Fundamentals, Peggy Hackney, Ed. Routledge, 2002
- Movimento Autentico, a cura di Patrizia Pallaro, ed. Cosmopolis 2003
- The Meaning of Movement, J.Kestenberg Amighi, S.Loman, P.Lewis, K.M. Sossin, ed. Routledge 1999
- Danzaterapia e Psicologia del profondo, Joan Chodorow, ed. Red 2004
- Il corpo cosciente, Janet Adler, ed. Astrolabio 2002
Link
http://www.movingtheself.org/patriziapallaro.html
http://www.imsmovement.com/